Mangiare al centro di Roma

Dieci buoni e non (troppo) costosi ristoranti

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Ristoranti e osterie buone al centro di Roma. Diamo per scontate le eccellenze, da Pipero al Rex al Pagliaccio, dal Sanlorenzo a Roscioli, perché già conosciute e costose, e proviamo a mettere giù qualche nome di trattorie e osterie in centro a Roma. Non è facile, che le trappole turistiche non mancano e la qualità si trova più facilmente in periferia. Ma alla fine, ecco la nostra top ten (con qualche nome di riserva).

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ECCELLENZA 

Armando al Pantheon

Una delle migliori trattorie di famiglia romane, a due passi dal Pantheon. Specialità romane rivisitate: polpettine di farro in salsa di tartufo o gorgonzola, spaghettini alla “Verde”, quelli alla “Claudio” (con funghi e zafferano). E dolci fatti in casa, come la torta antica Roma. E poi amatriciana e carbonare, trippa, coda, abbacchio e pure coratella con i carciofi. C’è anche un menu vegetariano. Non ci sono, purtroppo, tavolini fuori.

Armando al Pantheon, Salita de’ Crescenzi 31, Roma. Tel.0668803034. Sito

ITALO-FRANCESE

Casa Coppelle

Casa Coppelle è un posto affidabile, in una delle piazze più belle di Roma. La cucina punta su una strana accoppiata, specialità italiane e romane affiancate (e a volte mescolate) ad altre francesi.  Nel menu brillano i paccheri di Gragnano con ripieno d’agnello e purè di bufala con salsa pachino e coulis di basilico. Ma anche il brasato di cinghiale. Il pane fatto in casa è buonissimo, l’arredamento molto accurato (comprese le toilette) e c’è qualche tavolino all’aperto. Primi tradizionali da 8-9 euro e secondi tradizionali da 12 a 15. Si sale con lo stinco di maiale (20 euro) e tournedos al pepe rosa flambé al cognac (24).

Casa Coppelle, piazza delle Coppelle 49, Roma. Tel. 06-68891707. Sito

BOLOGNESE

Colline Emiliane

Si sta a casa alle Colline Emiliane, che sono lì in zona piazza Barberini dal 1890 (con questo nome dal 1931 e nell’attuale proprietà dal 1967). Un posto caldo, tranquillo, che fa cucina bolognese ed emiliana, gestito da una famiglia simpatica e gentile. Da tempo hanno preso le redini del ristorante Paola e Anna (aiutate dai mariti Massimo e Mauro), due sorelle figlie del cavaliere Trento Latini e della signora Onorina, arrivati qui nel 1967. Qui erano di casa artisti come Federico Fellini e Paolo Poli, tra i molti. Una trattoria agli antipodi di certe suburre romane,  dove puoi mangiarti i cappelletti in brodo, la mortadella con i pistacchi, il prosciutto di Langhirano, un bollito misto o il giambonetto (la loro specialità) e accompagnarli con un ottimo Lambrusco o Sangiovese, senza spendere una fortuna. Tra le specialità, ma non c’è sempre, l’Engadina, torta di noci e miele che arriva dalla Svizzera e che la signora Paola prepara personalmente, come tutti i dolci, e vi serve ancora calda. I primi sono sui 13 euro, i secondi, come il giambonetto di vitello con purea, specialità della casa, 18 euro.

Colline Emiliane, via degli Avignonesi 22, Roma. Tel. 06/4817538

GOURMET

Grano

Grano offre una cena di tutto rispetto. Nato nel 2007 da un’idea di Danilo Frisone e Saverio Crescente, il ristorante offre un menu mediterraneo. Piatti della tradizione, rivisitati con sensibilità nuova e qualche scelta originale. Stranezze divertenti, come la cacio e pepe che diventa risotto, la pasta e ceci con le vongole, il risotto alla carbonara. Il menu presenta combinazioni di piatti di carne o pesce con degli antipasti che variano dal polpo arrosto in un letto di farro, alla bufala campana. Tra i primi, raccomandati dallo chef, spaghetti con guanciale, cime di rapa e pecorino; fettuccine con guancia di vitello e San Marzano, paccheri triglie e porcini e il risotto cacio e pepe con petto di quaglia e carciofi. Non tutto è all’altezza, ma è comunque una cucina stimolante e divertente.

Grano, piazza Rondanini 53, Roma. Tel. 06/68192096. Sito

TRADIZIONALE

Matricianella

Tradizione, nient’altro che tradizione. Matricianella, a due passi da San Lorenzo in Lucina, offre montagne di fritti(vegetali, ma anche cervella e animelle d’abbacchio, bucce di patate e uno splendido carciofo alla romana) e naturalmente la matriciana, piatto forte, come da nome. Per finire dolce ebraico di ricotta e cioccolato e zuppa inglese alla romana. C’è anche un piccolo dehors. Servizio allegro e verace.

Matricianella, Via del Leone 4, Roma. Tel. 06/6832100. Sito

INNOVATIVO

No. Au

Ha compiuto un anno da poco No.Au, originale progetto nato al posto del Société Lutèce in una piazzetta tranquilla alle spalle di piazza NavonaNon esattamente un ristorante, né un bar, ma un posto originale, dove si può bere champagne, birra artigianale e vino naturale e mangiare ostriche e seppie. Non a caso, a proposito di originalità, tra  i proprietari c’è il re dei pizzaioli romani, Gabriele Bonci, e insieme a lui ci sono Leonardo Di Vincenzo (Birra del Borgo), Teo Musso (Open Baladin), Paolo Bertani e Luca Tosato.

No.Au, Piazza di Montevecchio 16 a, Roma. Tel 06/4565 2770. Sito

EBRAICO

Ba” Ghetto

Ba Ghetto (nato nel 2009) resta una delle realtà più interessanti del quartiere, con alcuni piatti decisamente meritevoli e una bella atmosfera (anche perché di fronte c’è il Portico d’Ottavia). Qualche pecca, sia in cucina sia in servizio, lo rende non sempre affidabile, ma il locale continua a meritare una visita. Ottime le focaccine yemenite, sempre buoni goulash e baccalà, più deludente il carciofo alla giudia, secco e insapore. Dei dolci risulta stucchevole il kunafa (pasta fillo, pistacchi, mandorle e miele), ma è questione di gusti, i dolcetti mediorientali sono così. Qualche tavolo sul marciapiede per godere della bella stagione.

Ba” Ghetto, Via del Portico d’Ottavia 57, Roma. Tel. 06/68892868. Sito

OSTERIA VECCHIO STILE

Dal Cavalier Gino

Il Cavalier Gino è un pezzo della Roma che fu, e che ancora è, a due passi da Montecitorio. Difficile trovare posto a pranzo, ma l’atmosfera intima e calda merita un tentativo. Cucina schietta, senza colpi di coda (che non sia di vaccinara). Infinite le celebrità che hanno messo piede nella trattoria, a cominciare dal migliore di tutti: Sandro Pertini. Gino racconta volentieri epidodi del passato. Tra le specialità, la coratella, la minestra in brodo d’arzilla e i primi della tradizione romana, a cominciare dalla cacio e pepe. Niente tavoli all’aperto.

Cavalier Gino, vicolo Rosini 4, Roma Tel:06 687 3434

CARNE

Maxela

Al posto del Riccioli Cafè da un paio d’anni è spuntato Maxela, locale dell’omonima catena di ristoranti-macelleria genovesi, con enormi pezzi di carne ben in vista nel bancone all’ingresso. Fondato da tre soci genovesi, Maxelâ (il nome viene dal dialetto genovese e significa macellaio), punta tutto sulla carne e sul vino. A Roma ha una sede storica in Borgo Vittorio ed è presente anche, oltre che a Genova, a Milano, Livorno, Rimini, Torino, Modena. Carni a “filiera corta”, come impone la moda, e utilizzo del cosiddetto metodo Costa, dal nome del macellaio genovese Roberto Costa. C’era il dehors, ma da qualche mese è misteriosamente sparito.

Maxela, Via delle Coppelle 10-13, Roma. Tel. 06/68210313. Sito

Altre proposte in centro

Baccano via delle Muratte 23, tel 0669941166

Il Bocconcino, via Ostilia 23, tel 0677079175

Broccoletti, via Urbana 104, tel 064742772

Cucina Pepe, via Pepe 39, tel 0644340940

Il Desiderio preso per la coda, vicolo della Palomba 23, tel 0668307522

Renato e Luisa, via dei Barbieri 25, tel 06686960

Settimio al Pellegrino, via del Pellegrino 117, tel 0668801978

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